I passatori
I passatori

Bomporto è terra di fiumi e canali: come si attraversavano quando non c'erano ancora i ponti? Risponde alla domanda il passatore, vale a dire colui che era addetto a trasportare persone, animali e merci su di una grande zattera  da una sponda all'altra dei corsi d'acqua.

Nei pressi di Solara, dove oggi sorge il ponte Bailey, fu istituito nel 1650 il "Passo Natante di Solara":  intere generazioni, fino al 1948, si sono susseguite nel lavoro del “passatore” in questo punto del Panaro.
Sullo stesso fiume e nella stessa epoca, è certo che  ve ne fosse uno analogo anche tra Bomporto e Casoni di Ravarino. Questo passo natante, noto col nome di “Bacco”, era condotto da una famiglia di passatori che pagava annualmente al Comune una tassa di 440 lire. Per l’epoca si trattava di una bella somma, che veniva detratta dagli incassi derivanti dagli abbonamenti annuali e dai trasporti occasionali. Il tariffario dell’ultimo anno di utilizzo è affascinante: per attraversare il passo erano richiesti 2 centesimi per pecore e suini, 5 per “bestie grosse”, per un carro a due buoi si passava a 50 centesimi, una carrozza a due cavalli ne richiedeva 60 ed un’automobile doveva affrontare una spesa di 1 lira.
Sul Bacco l'ultimo passatore fu Giulio Bertelli che lo aveva ereditato assieme al fratello Francesco 18 anni prima. Il loro padre, Giovanni Bertelli, lo aveva dal 1866 e prima di lui l'aveva amministrato un certo Sperindio Pecorari di Solara, succedutosi a Domenico Bruini.
Il lavoro del passatore cadde in disuso prima della metà del Novecento, quando la professione divenne non più necessaria per via della costruzione di passi natanti galleggiandi costituiti di ponti di barche, anch'essi poi dismessi a favore della costruzione di ponti fissi.

Con il contributo della Regione Emilia-Romagna